sabato 3 aprile 2021

Carmelo Maugeri e lo spartito della Francesca da Rimini di Zandonai

Carmelo Maugeri (1889-1986) è stato un baritono catanese apprezzato sia in Italia che all’estero. Partecipò anche ad alcune prime assolute di nuove opere degli anni Trenta del secolo scorso. Era grandissimo amico del musicista trentino Riccardo Zandonai che lo volle nelle prime assolute di Giulietta e Romeo e ne La farsa amorosa. Spartiti e libri di Carmelo Maugeri si trovano nella biblioteca dell’Istituto Bellini di Catania e fra questi un’edizione del 1914 dello spartito per canto e pianoforte della Francesca da Rimini di Riccardo Zandonai (1883-1944). È un dono personale del compositore all’amico cantante con dedica.

Com’è facile intuire, la Francesca da Rimini è una versione operistica della storia di Paolo e Francesca resa celebre da Dante nella sua Divina Commedia. È meno noto, invece, che l’opera è soprattutto una rielaborazione dell’omonimo dramma di Gabriele d’Annunzio. Il libretto fu scritto da Tito Ricordi. D’Annunzio non vi mise mano, anche se fu autore di libretti d’opera per altri compositori dell’epoca. Il compositore e il librettista rielaborarono e semplificarono il dramma dannunziano. La bellissima e ricchissima musica di Zandonai ha dato all’opera un’individualità tutta propria sia alle versioni di Dante e di D’Annunzio.
Il personaggio di Francesca è tratteggiato con estrema delicatezza. L’amata è descritta come una donna veramente innamorata di Paolo che cerca in tutti i modi di nasconderlo a tutti. È una donna anche profondamente impaurita e consapevole della morale matrimoniale dell’epoca e delle conseguenze dell’adulterio.
La musica di Zandonai è meravigliosa quando Paolo va nel castello per presentare la richiesta del fratello Gianciotto della mano di Francesca. È insuperabile nel primo duetto in cui Paola e Francesca non osano dichiararsi amore e ammettono solo la loro tristezza e infelicità senza mai indicarne la vera causa. Ad un certo punto, cominciano a leggere la storia di Lancillotto e Ginevra. Paolo invita Francesca a recitare le parole di Ginevra. “E la reina vede che il cavaliere non ardisce di fare di più! Lo serra tra le braccia e lungamente lo bacia in bocca!…”. Mai la musica per sottolineare un bacio è stata così bella e appassionata!
Nell’opera di Zandonai, questo duetto si trova al centro dell’opera. Diversamente dall’Inferno di Dante, i due amanti rimangono comodamente sul letto nel loro amplesso. Nel successivo atto dell’opera, Gianciotto scopre il tradimento di Francesca e decide di vendicarsi.
Il duetto finale tra Paolo e Francesca è altrettanto struggente e bellissimo: “Vieni Francesca! Ore di gaudii lunghe, ci son davanti… Ti trarrò dov’è l’oblio!”… I due amanti vengono scoperti da Gianciotto e uccisi senza pietà.
L’opera di Zandonai è, purtroppo, poco rappresentata. È una perla gelosamente apprezzata dai veri melomani.

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